Verona

Contatti

Piazza Bra, 1
Verona (VR) – 37100 

Tel.: +39 045 8077111
Fax: +39 045 8066483

Emailurp@comune.verona.it

Dati

Abitanti: 260.974
Superficie: 206,64 kmq
Altitudine: 59 m.s.l.m.
Frazioni: Avesa, San Michele Extra, San Massimo all’Adige, Quinzano, Quinto di Valpantena, Poiano di Valpantena, Parona di Valpolicella, Montorio Veronese, Mizzole, Marchesino, Chievo, Cà di David.

Cenni Storici

Verona, fondata nel I secolo a.C. è attraversata dalle acque dell’Adige e cinta dalle colline che ne esaltano la bellezza e l’armonia paesaggistica. Favorita dalla sua collocazione geografica, in epoca romana fu un centro urbano, di cui oggi rimangono tracce fastose, dall’Arena al Teatro Romano, dall’Arco dei Gavi a Porta Borsari, all’area archeologica di Porta Leoni. Tra il 489 ed il 526 Teodorico estese le difese del colle di S. Pietro fino all’Adige. La cinta comunale, eretta nel XII secolo lungo l’Adigetto, venne raddoppiata da Ezzelino da Romano (1240-1250). Tra il 1287 ed il 1289 Alberto I della Scala edificò un nuovo tratto di cinta urbana in sinistra d’Adige, molto più a sud delle precedenti mura comunali. Nel 1321-25 Cangrande I della Scala fece costruire la nuova cinta muraria, sulle due rive, sotto la direzione del magister Calzaro, mentre si deve a Cangrande II l’erezione nel 1354 del Castello di San Martino in Aquaro (poi detto Castelvecchio). Passata la città in mano ai Milanesi, tra il 1390 ed il 1395 Gian Galeazzo Visconti edificò Castel San Pietro. Sotto la Serenissima, nel periodo tra il 1517 e il 1525 venne rafforzata la cinta con rondelle (Teodoro Trivulzio), mentre tra il 1530 ed il 1551 si ebbe il rafforzamento della cinta con i bastioni e le porte di Michele Sanmicheli e Francesco Maria della Rovere. Tra il 1801 ed il 1802, per ordine di Napoleone, ci fu lo smantellamento della cinta magistrale in destra d’Adige. Sotto il dominio asburgico, nel periodo tra il 1833 ed il 1845, per volere di Radetzky gli architetti militari diretti da Franz von Scholl rafforzarono e ricostruirono la cinta urbana, integrandola anche con fortificazioni esterne.
I forti esterni: Verona, piazzaforte principale del Quadrilatero asburgico dal 1848, per volontà di Radetzky, venne munita di 30 forti esterni, che formavano, su due linee di difesa, il Campo trincerato. Meritano di essere visitati, sulla destra d’Adige, i resti del Forte Radetzky (1849, presso San Massimo); il Forte Franz Joseph (1852, presso Chievo); i resti del Forte di Santa Caterina (località San Pancrazio-Pestrino, foto 36); il Forte Arciduchessa Gisela (1860, presso Santa Lucia). Sulla sinistra d’Adige si possono osservare: la Torre Arciduchessa Sofia e poi, proseguendo verso nord lungo la strada collinare, il Forte San Mattia e le quattro Torri di San Giuliano (1837).

Monumenti

– Mura Romane (visibili esternamente).
– Mura Scaligere (visibili esternamente).
– Mura Veneziane (visibili esternamente).
– Mura Austriache (visibili esternamente).
– Castelvecchio (visitabile nel percorso mussale).
– Castello del Montorio (visivile esternamente e visitabile solo la corte maggiore).
– Arena (da martedì a domenica – 9,00 – 19,00 – chiuso il lunedì – durante la stagione lirica, nei giorni di rappresentazione – 9,00 – 15,30).
– Arco dei Gavi (visibile esternamente).
– Casa di Giulietta (da martedì a domenica – 9,00 – 19,00 – lunedì – 13,30 – 19,30).
– Area archeologica del Teatro Romano (da martedì a domenica – 9,00 – 19,00 – lunedì 13,45 – 19,30).
– Arche Scaligere – Arca di Cangrande I (visibile esternamente – da giugno a settembre è possibile la visita dell’area interna del recinto e della torre dei Lamberti con biglietto unico).
– Arche Scaligere – Arca di Mastino II (visibile esternamente – da giugno a settembre è possibile la visita dell’area interna del recinto e della torre dei Lamberti con biglietto unico).
– Arche Scaligere – Arca di Cansignorio (visibile esternamente – da giugno a settembre è possibile la visita dell’area interna del recinto e della torre dei Lamberti con biglietto unico).
– Arche Scaligere – Arca di Alberto I (visibile esternamente – da giugno a settembre è possibile la visita dell’area interna del recinto e della torre dei Lamberti con biglietto unico).
– Arche Scaligere – Arca di Giovanni della Scala (visibile esternamente – da giugno a settembre è possibile la visita dell’area interna del recinto e della torre dei Lamberti con biglietto unico).
– Chiesa di San Zeno (feriale – 10,00 – 18,00 – festivi 13,00 – 18,00. Le visite sono sospese durante le cerimonie religiose. Possibilità di biglietto cumulativo per le 5 chiese di San Zeno Maggiore, S.Anastasia, San Lorenzo, San Fermo Maggiore ed il Duomo).
– S.Anastasia.
– San Lorenzo.
– San Fermo Maggiore.
– Duomo.

Per informazioni: U.V.A.M. – Tel. +39 045 8303005

Itinerario Urbano

L’imponente cinta magistrale urbana si estende per oltre nove chilometri lungo il perimetro del centro storico. La sua struttura è distinta in due parti: a destra e a sinistra d’Adige. Nel suo impianto la cinta magistrale è interamente conservata; in essa si integrano organicamente opere fortificatorie edificate nel corso di sette secoli. Le due parti, sulle opposte rive fluviali, presentano distinti caratteri architettonici, tecnici e ambientali, dovuti alle successive epoche di edificazione: scaligera (XIII-XIV secolo), veneta (XVI secolo), asburgica (XIX secolo). Le diversità, inoltre, sono di carattere ambientale in relazione alle distinte condizioni del sito, pianeggiante a destra d’Adige, per lo più collinare sulla riva sinistra. All’interno del nucleo urbano si conservano ancora le vestigia delle fortificazioni più antiche, romane, che risalgono alla fondazione della città. Notevole è la presenza delle mura prescaligere, di epoca comunale (XII secolo), nonchè dei castelli urbani: il celebre Castelvecchio scaligero (XIV secolo) ed il Castel San Pietro (Castel Nuovo), edificato in epoca viscontea (XVI secolo) sul colle dominante la città. Unico in Europa per estensione e varietà, l’itinerario lungo le mura percorre duemila anni di architettura militare. Per la salvaguardia di questo patrimonio è stato istituito dal Comune l’U.V.A.M (Ufficio Valorizzazione Architettura Militare, tel 045/8079561).
I. La città antica:
La visita al centro più antico della città ha inizio nei pressi dei resti del Teatro Romano, con l’annesso Museo Archeologico, vicino al quale, in via Redentore, si trovano tracce di mura romane e di Porta Postumia. Si attraversa il Ponte Pietra, costruito in parte su basi romane ed in parte in epoca medievale, che conduce al centro della città. Oltre la torre del ponte, verso destra, si trova il centro religioso, con il Palazzo del Vescovado, la Chiesa di S. Giovanni in Fonte (il battistero), il Duomo rinascimentale e la Biblioteca Capitolare; nei pressi si notano i resti della Casa di Taddea Carrara, di epoca scaligera. A sinistra del ponte si trova invece la gotica Chiesa di S. Anastasia; attraverso via Sottoriva e svoltando a destra, si giunge nel cuore della Verona scaligera, in piazza dei Signori, dove prospettano il complesso delle Arche Scaligere (sul fianco del sagrato della romanica Chiesetta di S. Maria Antica) e delle residenze fortificate: il Palazzo del Capitano del Popolo, il Palazzo Comunale (ovrastato dalla Torre dei Lamberti) sulla sinistra, mentre, sul lato opposto, il Palazzo di Cangrande (oggi Prefettura) e la contigua Loggia del Consiglio. Concludono la piazza la Domus Nova (detta Palazzo dei Giudici), e verso corso S. Anastasia, la Domus Bladorum, poi Case dei Mazzanti; la Domus Mercatorum si affaccia invece su piazza delle Erbe. Su via Cappello (il romano cardo massimo), si giunge ai resti di Porta dei Leoni, appartenente all’antica cinta romana, nelle cui vicinanze si scorge la mole della Chiesa di S. Fermo Maggiore. Tornati in piazza delle Erbe, si percorre il decumano massimo verso sinistra (attuale corso Porta Borsari); nella parallela via Emilei si erge la Chiesa di S. Eufemia. Si supera la romana Porta Borsari, che dell’originaria struttura conserva solo la facciata esterna completa dei due archi; si prende quindi via Oberdan, che conduce in piazza Brà, dove domina l’Arena, dietro la quale si trovano vestigia delle romane mura di Gallieno (III secolo d.C.). Lungo la vicina via Pallone sono osservabili resti della cinta ezzeliniana (parallela a quella comunale), con la Torre di Porta Rofiolana. Tornando in piazza Brà, sono visibili sulla sinistra i Portoni della Brà, con la torre pentagonale, ed il Museo Lapidario Maffeiano. Si segue quindi via Roma, al termine della quale emerge la massa imponente di Castelvecchio, eretto per volere di Cangrande II nel 1354 e concluso da Antonio nel 1376. All’interno del Castello (che oggi ospita il Museo Civico, ristrutturato da Carlo Scarpa), sul lato occidentale della piazza d’armi, si notano i resti della cinta muraria di epoca comunale, con la Porta del Morbio. Le mura proseguivano lungo il corso dell’Adigetto (ora interrato), chiudendo la città a meridione; all’esterno di Castelvecchio incorporavano l’Arco dei Gavi (I secolo d.C.), trasformato in porta urbana (oggi traslato nei giardini a nord-est del Castello). Si supera l’Adige sul maestoso Ponte fortificato Scaligero, costruito tra il 1354 ed il 1356. Più avanti si trova l’impianto rettangolare dell’Arsenale austriaco (1854-1861).
Le addizioni in destra e sinistra d’Adige:
Lungo il percorso, che può essere svolto a piedi o in bicicletta, si incontrano opere esemplari di epoche diverse, tra loro perfettamente integrate. Sul perimetro delle mura scaligere di Cangrande I (1321-25) le difese fortificate furono rinnovate nel Cinquecento e nell’Ottocento. L’impresa fortificatoria di Cangrande I, di straordinaria coerenza urbanistica, ampliava grandiosamente la città sulle due opposte rive dell’Adige e stabilì quello che sarà sino al primo Novecento, il limite delle mura e della forma urbana.
II. La cinta magistrale in destra d’Adige:
La visita ha inizio dalla romanica Chiesa di S. Zeno Maggiore, dalla quale, su via Tommaso Da Vico e poi svoltando a destra, si raggiunge Porta Fura, che apparteneva alla cinta comunale; nel mezzo dell’Adige, si trovano i resti della Torre della catena superiore. Uscendo dalla cortina, si lascia sulla sinistra il Bastione di Spagna del 1548; rientrando sulle mura, si giunge sul Bastione di S. Procolo, simile agli altri 5 che lo seguono, progettati in epoca asburgica da Franz von Scholl sui bastioni veneti. Si segue il perimetro delle mura, incontrando, in sequenza, Porta S. Zeno, del 1540, il Bastione di S. Zenone, il Cavaliere di San Giuseppe, del 1538-40, il Bastione di S. Bernardino, la sanmicheliana Porta Palio, il Bastione di S. Spirito (che oggi ospita una clinica della Lipu, visitabile su richiesta), il Bastione dei Riformati (18, visitabile), la cinquecentesca Porta Nuova ( modificata nel 1854), il Bastione della Trinità ed il veneto Bastione di S. Francesco.
III. La cinta magistrale in sinistra d’Adige:
L’itinerario segue la strada di circonvallazione esterna da Porta San Giorgio, fino al fornice di Castel San Pietro, continua poi su percorso pedonale fino a Porta Vescovo, per tornare all’esterno fino a Porta Vittoria Nuova. Di particolare evidenza paesaggistica è la cinta turrita di Cangrande I (1321-25), con le integrazioni successive. Essa inizia dal fornice dietro San Giorgio in Braida (via Breccia San Giorgio), sale sulle pendici collinari, per racchiudere il colle di San Pietro e la valle di San Giovanni, collegandosi poi, a meridione, alla cinta scaligera di Alberto I (1287-89), rafforzata da bastioni e integrata da cortine terrapienate nel Cinquecento. L’itinerario ha inizio dal complesso di Porta San Giorgio (con rondella, rivellino e traversa casamattata del 1840), notando sulla destra la Chiesa di S. Giorgio in Braida. Si prosegue all’esterno, incontrando la Rondella delle Boccare (visitabile dall’interna via Moschini, chiedendo al Liceo Fracastoro) e la veneta Rondella della Bacola, oltre la quale si prosegue dentro le mura, giungendo ai resti di Castel S. Pietro, dal cui giardino si gode una bella vista sulla città. Tornati lungo le mura, si sale sulla collina, lasciando sulla sinistra Castel S. Felice, e si ridiscende, incontrando frequenti torri scaligere nel tratto tra le esterne rondelle della Grotta e di S. Zeno in Monte. Poco dopo la Chiesetta di S. Zeno in Monte, si giunge al fornice della Rondella casamattata austriaca, visibile uscendo dalle mura; da qui una digressione conduce all’austriaca Batteria di controscarpa. Ritornati all’interno della cinta, si lascia sulla sinistra il Bastione di Santa Toscana. Da Porta Vescovo, il percorso continua all’esterno, costeggiando il Bastione delle Maddalene, la Porta Campofiore (dalla quale si osserva lo Stabilimento della Provianda asburgica, s), ed il Bastione di Campo Marzio, del 1560. Infine, vicino al varco di Porta Vittoria Nuova si trova, sulla riva dell’Adige, lo sperone della Catena inferiore, eretto da Antonio della Scala.

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