 
															Verona
Comune
Piazza Bra, 1
Verona (VR) – 37100 
Luogo di timbratura del Lasciapassare incluso nel kit “Viaggio nel tempo”:
Timbro non disponibile



Cenni Storici
Verona, fondata nel I secolo a.C., è attraversata dalle acque dell’Adige e cinta dalle colline che ne esaltano la bellezza e l’armonia paesaggistica. Favorita dalla sua collocazione geografica, in epoca romana fu un centro urbano importante, di cui oggi rimangono tracce fastose, dall’Arena al Teatro Romano, dall’Arco dei Gavi a Porta Borsari, all’area archeologica di Porta Leoni. Tra il 489 ed il 526 Teodorico estese le difese del colle di S. Pietro fino all’Adige. La cinta comunale, eretta nel XII secolo lungo l’Adigetto, venne raddoppiata da Ezzelino da Romano (1240-1250). Tra il 1287 ed il 1289 Alberto I della Scala edificò un nuovo tratto di cinta urbana in sinistra d’Adige, molto più a sud delle precedenti mura comunali. Nel 1321-25 Cangrande I della Scala fece costruire la nuova cinta muraria, sulle due rive, mentre si deve a Cangrande II l’erezione nel 1354 del Castello di San Martino in Aquaro (poi detto Castelvecchio). Passata la città in mano ai Milanesi, tra il 1390 ed il 1395 Gian Galeazzo Visconti edificò Castel San Pietro. Sotto la Serenissima, nel periodo tra il 1517 e il 1525 venne rafforzata la cinta con rondelle (Teodoro Trivulzio), mentre tra il 1530 ed il 1551 si ebbe il rafforzamento della cinta con i bastioni e le porte di Michele Sanmicheli e Francesco Maria della Rovere. Tra il 1801 ed il 1802, per ordine di Napoleone, ci fu lo smantellamento della cinta magistrale in destra d’Adige. Sotto il dominio asburgico, nel periodo tra il 1833 ed il 1845, per volere di Radetzky gli architetti militari diretti da Franz von Scholl rafforzarono e ricostruirono la cinta urbana, integrandola anche con fortificazioni esterne, facendo diventare Verona la piazzaforte principale del Quadrilatero asburgico dal 1848.
Itinerario Urbano
L’imponente cinta magistrale urbana si estende per oltre nove chilometri lungo il perimetro del centro storico, dividendosi in due parti: a destra e a sinistra d’Adige; entrambe integrate da fortificazioni costruite nei sette secoli. Mentre all’interno del nucleo urbano si conservano ancora le vestigia delle fortificazioni romane, che risalgono alla fondazione della città, le due parti, sulle opposte rive fluviali, presentano distinti caratteri architettonici, tecnici e ambientali. Notevole è la presenza delle mura prescaligere, nonché dei castelli urbani: il celebre Castelvecchio scaligero ed il Castel San Pietro (Castel Nuovo). Unico in Europa per estensione e varietà, l’itinerario lungo le mura percorre duemila anni di architettura militare, per cui è stato istituito dal Comune l’U.V.A.M.
La cinta in destra d’Adige inizia dalla romanica Chiesa di S. Zeno Maggiore. Seguendo via Tommaso Da Vico si raggiunge Porta Fura, parte della cinta comunale; nel mezzo del fiume si trovano i resti della Torre della catena superiore. Dopo il Bastione di Spagna (1548) si giunge al Bastione di S. Procolo e ad altri cinque simili, progettati in epoca asburgica da Franz von Scholl su bastioni veneti. Proseguendo si incontrano, in sequenza: Porta S. Zeno (1540), Bastione di S. Zenone, Cavaliere di San Giuseppe (1538-40), Bastione di S. Bernardino, Porta Palio, Bastione di S. Spirito, Bastione dei Riformati (visitabile), Porta Nuova (modificata nel 1854), Bastione della Trinità e Bastione di S. Francesco. La cinta magistrale in sinistra d’Adige segue la strada esterna da Porta San Giorgio, fino al fornice di Castel San Pietro, continua poi fino a Porta Vescovo, per tornare all’esterno a Porta Vittoria Nuova. A livello paesaggistico notevole è la cinta turrita di Cangrande I (1321-25), che inizia dal fornice dietro San Giorgio in Braida (via Breccia San Giorgio), sale sulle pendici collinari, per racchiudere il colle di San Pietro e la valle di San Giovanni, collegandosi poi, a sud, alla cinta scaligera di Alberto I (1287-89), rafforzata da bastioni e integrata da cortine terrapienate nel Cinquecento. L’itinerario ha inizio dal complesso di Porta San Giorgio, notando sulla destra la Chiesa di S. Giorgio in Braida. Si prosegue all’esterno, incontrando la Rondella delle Boccare e la veneta Rondella della Bacola, oltre la quale si prosegue dentro le mura, giungendo ai resti di Castel S. Pietro, dal cui giardino si gode una bella vista sulla città. Tornati lungo le mura, si sale sulla collina, lasciando sulla sinistra Castel S. Felice, e si ridiscende, incontrando frequenti torri scaligere nel tratto tra le esterne rondelle della Grotta e di S. Zeno in Monte. Poco dopo la Chiesetta di S. Zeno in Monte, si giunge al fornice della Rondella casamattata austriaca, visibile uscendo dalle mura; da qui una digressione conduce all’austriaca Batteria di controscarpa. Ritornati all’interno della cinta, si lascia sulla sinistra il Bastione di Santa Toscana. Da Porta Vescovo, il percorso continua all’esterno, costeggiando il Bastione delle Maddalene, la Porta Campofiore ed il Bastione di Campo Marzio, del 1560. Infine, vicino al varco di Porta Vittoria Nuova si trova lo sperone della Catena inferiore, eretto da Antonio della Scala.
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