Marostica

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Marostica (VI) – 36063 

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Marostica (VI) – 36063 

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Dati

Abitanti: 13.455
Superficie: 36,62 kmq
Altitudine: 103 m.s.l.m.
Frazioni: Marsan, Vallonara, San Luca, Pradipaldo , Valle San Floriano, Crosara.

Cenni Storici

Postazione militare fin dall’epoca romana, Marostica ha poi occupato un ruolo strategico di rilievo sia per Bassano che per Vicenza. Nell’VIII secolo il re dei Longobardi Astolfo realizzava un castello sul colle Pausolino. Tra i secoli XII e XIII a Marostica si alternavano le dominazioni degli Ezzelini, dei Vicentini e dei Padovani; al tempo di Ezzelino il Monaco (1218) il Doglione in piazza esisteva già, L’attuale aspetto risale al XIV secolo e fu opera degli Scaligeri, Signori di Verona. Risale infatti al 1312 la edificazione da parte di Cangrande della Scala del mastio del Castello “da Basso” e del Castello Superiore; successivamente Mastino II completò il Castello Inferiore; nel 1372 invece Cansignorio della Scala iniziò la costruzione della cinta muraria, che racchiude il colle Pausolino e la pianura sottostante, unendo i due castelli: il Castello Superiore e il Castello “da Basso.

Monumenti

– Cinta Muraria (visibile esternamente).

– Castello Inferiore (dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00).

– Castello Superiore.

– Porta Vicentina.

– Porta Breganzina.

– Porta Bassanese.

Itinerario Urbano

Avvicinandosi alla città, si può già percepirne, attraverso una vista scenografica, la sua struttura, caratterizzata dai due castelli: Inferiore e Superiore, collegati dalla cinta muraria, che scende lungo il versante collinare e che disegna col proprio perimetro una forma pentagonale. Le due costruzioni si configurarono nel loro assetto definitivo durante i rinnovamenti delle fortificazioni realizzati nel Trecento dagli Scaligeri, quando assunsero nella propria signoria Marostica, dianzi soggetta a Vicenza e precedentemente al temibile Ezzelino da Romano. Gli Scaligeri infatti realizzarono l’intero programma difensivo, costruendo i due castelli, le porte e le mura di collegamento. Nella cinta si inseriscono ventiquattro tra torri e rivellini e quattro porte: quella sulla sommità del colle, quella affiancata al Castello Inferiore (la “Vicentina”), ad est la “Bassanese” e infine, ad ovest, la “Breganzina” presso il borgo “Panica”. Secondo uno schema tipico, la torre cosiddetta “Doglione” integra le due fortificazioni principali dominando il borgo e la piazza. La visita inizia entrando da Porta Vicentina, addossata al Castello Inferiore. Dalla piazza, oltre il Doglione, riedificato nel 1930, si prosegue dritti su via S. Antonio, incontrando sulla destra la Chiesa di S. Antonio Abate di origine trecentesca e riedificata nel ’700, con campanile romanico, la cui costruzione ha incorporato i resti di una torre ezzeliniana. Attraverso una scalinata, si giunge alla seicentesca Chiesa dei Carmini, da cui inizia il sentiero natura del Parco Salin che conduce con una passeggiata panoramica al Castello Superiore, di cui rimangono oggi le tracce della cortina muraria con una parte della fronte e delle finestrature. Lo stupendo panorama consente di cogliere la struttura della città e della cinta muraria. Proseguendo brevemente il cammino, si giunge alla Porta, che si apre sul versante collinare. Ripercorrendo a ritroso il sentiero, si torna nel centro del borgo. Conviene poi percorrere la centrale e porticata via Mazzini, su cui si affacciano palazzi cinque-settecenteschi, asse parallelo alla parete sud-est delle mura, che verso destra è chiusa da Porta Breganzina e verso sinistra da Porta Bassanese, attraverso la quale si esce dalla cinta muraria, per camminare lungo il perimetro esterno, fino a raggiungere il parcheggio. Pima di uscire si incontra la ex Chiesetta San Marco , testimonianza storico-architettonica del rapporto fra la Città e la Serenissima , costruita nel 1450 per onorare il santo protettore della Repubblica Veneta, Da qui è consigliabile percorrere in auto le vie IV Novembre, Rimembranza, Cangrande della Scala e Cansignorio della Scala, seguendo un percorso che corre parallelo alla cerchia muraria sud ed ovest e che conduce al Castello Superiore.
Prima di entrare da Porta Vicentina l’ex- opificio, una delle ultime e più significative testimonianze del periodo in cui Marostica primeggiava nell’industria della lavorazione della paglia. Recentemente restaurato costruito in prossimità delle mura trecentesche tra il 1907 e il 1910.
Altro edificio sacro fuori le mura Chiesa di S. Maria Assunta (1701), antica e primitiva pieve.

Luoghi d'interesse

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